lunedì 12 giugno 2017

Ottantesimo Anniversario dell’assassinio di Carlo e Nello Rosselli.

Il liberalismo è la forza ideale ispiratrice,
il socialismo la forza pratica realizzatrice.
C. Rosselli


Il 9  giugno del  1937 a Bagnoles de l’Orne una banda di sicari fascisti francesi, assassinava, probabilmente su mandato di Galeazzo Ciano, Carlo e Nello Rosselli.
La perdita per l’antifascismo e la sinistra fu enorme. Carlo e Nello erano , certamente, due importanti intellettuali,  scienziato e filosofo politico il primo e storico il secondo, ma anche attivisti nell’organizzazione del dissenso e della resistenza al fascismo nei cosiddetti anni del consenso. La fondazione del movimento socialista – liberale Giustizia e Liberà, nell’agosto del 1929 a Parigi, costituì, da subito, una vera e propria spina nel fianco del regime in Italia come all’estero.
Giustizia e libertà sono, anche, parole chiave della particolare visione del socialismo elaborata da
Carlo Rosselli secondo la quale la libertà è il presupposto irrinunciabile della giustizia e , al tempo stesso, l’esercizio reale delle libertà è possibile solo con l’eliminazione progressiva delle disuguaglianze ingiuste. Si tratta di un impegno, questo, insieme etico e politico fondato sulla fiducia nelle capacità di auto – organizzazione e cooperazione degli individui. Non, dunque, un socialismo statalista, ma un socialismo che limita la pervasività dello Stato e favorisce la possibilità di ognuno di sviluppare talenti e capacità orientandoli al benessere sociale. Perciò, come scrive Carlo Rosselli,  il movimento  socialista ci appare l’erede della funzione liberale.
La crisi del welfare state, le questioni poste dalla globalizzazione, il permanere di gravi e intollerabili disuguaglianze ingiuste, la necessità di difendere e sviluppare diritti civili e libertà,  fanno si che il socialismo liberale costituisca, ancora oggi, un ideale cui fare riferimento, affinché il fiorire delle capacità  sia una risposta ai bisogni e sia volano di sviluppo del benessere sociale, non solo localmente, ma anche in prospettiva planetaria.
In questo consiste raccogliere l’eredità di Carlo e Nello Rosselli sulla cui tomba è scritto:

Giustizia e libertà. Per questo morirono, per questo vivono.     

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